Gli errori nelle configurazioni per architettura e 3D

Trovandomi ad interagire con clienti che richiedono “macchine per 3D/architettura” succede molto spesso che ci siano grossi fraintendimenti sulle configurazioni.

Il principale problema è l’assunzione per la quale modellazione 3D = scheda video.

Per prima cosa le schede video moderne non avranno mai problemi a gestire i poligoni 3d “nudi” senza effetti o addirittura wireframe che si modellano in questi software; e non solo, alcuni programmi come Zbrush addirittura lavorano anche in fase di elaborazione tempo reale su motore esclusivamente in CPU!

Quando si tratta di eseguire effettivamente il render dell’immagine la quasi totalità dei software integra come standard un engine che lavora sulla CPU. Quelli su GPU sono solitamente disponibili solo come add on a pagamento. Perciò, prima di spendere soldi in una scheda video di fascia alta (estremamente costose in questo momento), è necessario assicurarsi di avere effettivamente un motore in grado di usarla – o le possibilità economiche per acquistarlo – altrimenti saranno letteralmente soldi buttati.

Per quel che riguarda la CPU quindi, ci sono principalmente due fattori da considerare, velocità dei singoli core e la loro quantità. A grandi linee, il primo parametro ci darà la reattività del computer durante l’editing (viewport), mentre il secondo – moltiplicato per la velocità dei singoli, se il raffreddamento lo permette – determina la velocità dei render CPU based.

Un classico esempio è un confronto a parità di prezzo tra un i5 di gen 10/11 da 6 core a 4.4ghz e uno Xeon V3 da 12 core a 3.3 – nella fase di editing il primo sarà circa il 30% più fluido (maggior frequenza IPC essendo architettura più moderna), ma in fase render lo Xeon sarà circa il 30% più veloce.

Infine la RAM; per quanto molto dipenda dalla vostra attitudine al multitasking, averne in grande quantità è utile solo se effettivamente avete dei progetti che la riempiono, quindi con grande uso di texture, o se prevedete di elaborare anche video. In tali casi, considerando i prezzi, può aver senso pensare a piattaforme Xeon usate che possono arrivare economicamente anche a 128gb.

Infine un ultimo mito da sfatare: sono pochissimi i programmi che beneficiano davvero delle funzionalità esclusive delle schede nVidia Quadro; queste sono al loro interno identiche a schede normali RTX, ma con frequenze più basse per diminuire al minimo l’incidenza di possibili errori durante lunghe sessioni di render dove potrebbe esserci surriscaldamento.
nVidia poi sviluppa dei drivers dedicati per i quali fa testing su una gamma di prodotti professionali e le vende ad un prezzo superiore di 3 o 4 volte rispetto alle schede gaming di pari potenza.
Nella maggior parte dei casi gli sviluppatori le indicano come necessarie come una scusa semplice per non dover rispondere a richieste di supporto tecnico per utenti consumer. Se non avete quindi software con una licenza molto costosa che includa il supporto tecnico si tratta quindi di ulteriori soldi buttati.