La struttura di macOs senza registro e con i file di sistema perfettamente separati da quelli utente lo rende molto più resistente a problemi di “ingolfamento” tipici di windows, ma questo nono significa che ne sia del tutto immune. Ci sono due diversi “domini” dove si va a pesare, e due diverse “profondità” di intervento.

I due domini

esecuzione, sulla quale pesano i processi in background cioè quelle routine installate da vari programmi – ad esempio, una pesantissima è Avid Link – che si avviano con il computer e occupano costantemente uno spazio in RAM e CPU, rallentando l’uso del computer

spazio, dove pesano file inutili come avanzi di applicazioni non più presenti, file di logs e temporanei o anche semplicemente download che vi siete dimenticati di rimuovere anche se non più utili che occupano spazio disco.

Il primo problema si affronta andando a verificare le app in avvio automatico;  /Library/LaunchAgents, LaunchDaemons, e /Users/”nomeutente”/Library/LaunchAgents, altre ancora si trovano dalle preferenze utente

Per i files inutili, il modo migliore è utilizzare un applicativo come GrandPerspective per visualizzare la struttura e relative dimensioni dei files presenti nel sistema

Sconsigliamo di affidarsi ad applicativi automatici come cleanmymac – o almeno, a non mantenerli sempre attivi, ma usarli ogni tanto – perchè per quanto capaci di aiutare con la rimozione di file non necessari rappresentano allo stesso tempo un carico costante in background, proprio uno dei problemi che dovrebbero aiutare a risolvere.
Come ogni procedura automatizzata potrebbero poi rimuovere preferenze o file di avvio che servono ad altri programmi/hardware.

Questa procedura infatti richiede la conoscenza di quel che si utilizza, andando a verificare per ciascun servizio quale applicativo faccia ad esso appoggio e se esso sia necessario. Ad esempio il sovracitato Avid Link che consuma tantissime risorse è usato solamente per cercare costantemente altre macchine Avid in rete locale, e non è invece assolutamente necessario al funzionamento in locale di ProTools.

Tutto questo viene effettuato a profondità utente ed app aggiuntive, in quanto ci limitiamo a rimuovere files e processi che abbiamo noi aggiunto al sistema MacOs

Si può andare più in profondità lavorando sul sistema operativo stesso; fino a Catalina è possibile rimuovere effettivamente files che occupano spazio cancellando i file lingue non usae, immagini stock e drivers preinstallati non usati, e anche applicazioni di sistema come Scacchi o Siri che magari non ci interessano. Su tutti i sistemi anche più moderni è possibile poi disattivare componenti di escuzione dalle semplici routine di dump errori fino a rimuovere servizi Apple stessi come iCloud.

Senza tutto l’orpello apple si può addirittura rendere usabile un macbook air del 2008 con 2gb di ram saldata.

Realizzo questa procedura con script personalizzati da me, basandomi su test personali e varie fonti che ho pian piano raccolto, studiato ed unito. Avevo inizialmente provato a cercare feedback e aiuto in questo post sulla community insanelymac , dove potete trovare ancora alcune delle fonti iniziali.