
Articolo in fase di stesura e aggiornamento continuo
Questo articolo serve a condensare (alla faccia del condensato) una serie di considerazioni nella scelta tra Hackintosh e Apple Silicon per uso audio, grafica 2d, coding o generico office.
In ambito video, a causa di costi delle GPU dedicate e alla superiorità degli acceleratori dedicati la scelta di M1 è al momento praticamente obbligata se macos è il vostro sistema di riferimento.
Molte di queste riflessioni sono un riassunto di quanto già scritto più di un anno fa in vari articoli – sull’architettura Apple Silicon e alcuni degli svantaggi nascosti e questo confronto a tre vie. L’argomento è incredibilmente complesso con infinite variabili.
I contendenti
Dal lato hackintosh, ci sono tre diverse fasce di prodotti che vendiamo, i prezzi iva esclusa sono riferiti a configurazioni con 32gb di ram e 1tb di SSD
– i portatili, basati tutti su architettura derivata da skylake con gpu integrate, in fascia di prezzo dai 450 euro circa per i 14 Pollici Dell i5 con cpu i5 quad core 10310u fino a circa 900 euro per modelli da 15 pollici 6 core 9850h con thunderbolt 3
– i fissi ultracompatti basati su architettura Comet Lake i9 serie 10 deca core con igpu da circa 1050 euro con thunderbolt
– i fissi basati su architettura Alder Lake i5 12400f con dGpu da circa 1100 euro con thunderbolt, in case tower tradizionali
Dal lato Apple, potete verificare il catalogo per prezzi e configurazioni che girano intorno ad M1. Ho scritto un articolo per spiegare come mai le versioni Pro e Max sono molto meno convenienti – avendo già sottolineato all’inizio di questo articolo che ci stiamo riferendo ad usi non video. La versione ULTRA in quanto sistema multi-chip è ancora meno performante introducendo un ulteriore eemento di enorme latenza tra core nel bridge interno.
Personalmente, la macchina che ritengo più importante della line-up Apple Silicon è l’Air; la forma portatile è dove l’efficienza di M1 brilla maggiormente, e pur senza ventola rallenta solo minimamente e in casi estremi di uso combinato di tutti core CPU + GPU, come render video e gaming prolungato – video 1 e 2 di riferimento.
La mancanza della touchbar – rimossa anche in tutti i nuovi modelli – è un vantaggio in riparabilità e solidità e la forma portatile mantiene molto più valore nel tempo (rivendibilità e versatilità) rispetto ad un Mini.
Le performance CPU
È Impossibile un confronto “apples to apples” tra architetture completamente diverse; il chip con architettura ARM ha vantaggio di latenza ridotta tra i core, ma manca di istruzioni matematiche come AVX2 – come spiegato in altri articoli l’architettura ad acceleratori lo rende molto buono in quello che è scritto per fare, ma meno versatile.
Questo ad esempio dovrebbe avvantaggiare con tanti plugins leggeri e buffer bassi, ma non con quelli più pesanti come acustica audio (scritti per utilizzare AVX2) e buffer normali come 256.
Ci sono altri elementi del chip M1 che potrebbero risultare utili in futuro come la NPU, ma non conosco nulla che li utilizzi al momento.
Per effettuare una comparativa sommaria utilizziamo dei benchmark: un calcolo identico replicabile in maniera esatta, verificando il tempo di esecuzione (oppure la quantità di dati che si riescono a elaborare a pari tempo) tra varie macchine. Attenzione: non stiamo confrontando specifiche “a vuoto”, non stiamo cioè dicendo che le cpu intel siano più eloci perchè hanno più GHZ o più RAM, ma stiamo pubblicando l’effettivo risultato dei calcoli ottenuti dalla macchina, che sono quindi già conseguenti delle differenze di architettura come la memoria e il dico molto più veloci di M1.
Utilizzeremo per questo dei test che sono stati compilati per M1, Geekbench e Cinebench R23, che valutano le prestazioni CPU, e il logic pro test anch’esso quindi su un programma completamente nativo.
PORTATILI
I test online mettono a confronto m1 con i terribili Macbook Intel, che pur avendo nominalmente cpu i9 octa core, hanno alimentatore da soli 90w e raffreddamento ridicolo per CPU + GPU dedicata. Grazie a tuning, miglior raffreddamento e mancanza di dedicata un nostro portatile i7 da 6 core batte l’i9 da 8 Apple anche in multicore.
Guardando M1 quindi in confronto ai nostri modelli intel settati correttamente, Apple Silicon ha un vantaggio del 25% single core (che come sempre è la cosa fondamentale). Come riferimento, eccovi gli score Geekbench 6 del nostro modello 6 core più economico Dell 3530 che con 1tb di SSD e 32gb di ram viene circa 800 euro:
In tutto questo però bisogna considerare che questi sono test compilati nativamente per m1, che utlizzano anche di esso gli acceleratori vari su task specifiche, cosa che invece il codice commerciale non fa ancora anzi, molti plugins utilizzano la conversione Rosetta che pesa circa il 30% sulle prestazioni, di fatto annullando il vantaggio di M1.
Un test di esempio con programma musicale è il Logic Pro Benchmark dove il 3530 riesce a riprodurre stabilmente in loop 77 tracce, alla pari con M1, e logic al momento è l’unico programma audio che utilizza i core efficienti su Silicon mentre le altre DAW li ignorano per evitare di “confondere” l’engine interno.
Al momento quindi sui notebook, a livello di CPU il rapporto prezzo/prestazioni è simile quindi anche se il vostro lavoro fosse esclusivamente mastering che non necessità di molta RAM e SSD
DESKTOP
I desktop di serie 12, con prestazioni di quasi doppie rispetto ai portatili di generazioni 8 grazie a nuova architettura e clock superiori, non temono invece il confronto nemmeno con software totalmente ottimizzato per Silicon
Sul logic pro benchmark si arriva a 170 tracce che è poco sotto il risultato di M1 Pro (195) e lo stesso vale per il multicore di r23 simile ad m1 Pro

RAM e Archiviazione
Il campo dove Apple Silicon risulta davvero surclassato è quello del costo di RAM e disco. I prezzi apple sono folli rispetto al mercato dove ora a metà 2023 una SSD da 4tb e 64gb di ddr5 6000mhz costano circa 200 euro ciascuno: Apple per gli stessi componenti chiede 1300!
Un osservazione fatta all’uscita di M1 era che questi componenti non fossero comparabili idrettamente: M1 ha un tempo di accesso ai vari passaggi con latenze ridotte (e banda maggiore, più dati alla volta, che però interessa solo il video) rispetto ad Intel, quindi se pensiamo alla CPU come la persona che lavora, la RAM scrivania e il disco il magazzino/libreria, Apple può permettersi di usare meno la RAM (avere una scrivania più piccola) perchè scambia più velocemente i dati, ma ci sono varie osservazioni da fare
n1 – i test sono stati fatti contro PC che all’epoca (uscita di m1, fine 2019) usavano ram molto lente ddr4 (o ddr5 5200) e settaggi standard, mentre le macchine hackintosh attuali le realizziamo con ddr5 6000 cl36 e ne facciamo estensivo tuning di tutti i timings
n2 – questo vantaggio si applica solo al disco interno – che ha costi altissimi appunto – e non ai dischi esterni che sarete costretti ad avere su silicon, mentre su Hackintosh potranno essere tutti interni
n3 – il vantaggio dipende da ottimizzazione SW, simile al discorso di plugins nativi e acceleratori AI: motori sample intensive devono gestire i dati in maniera gerarchica e per farlo devono “stimare” la velocità dei vari passaggi.
Quello che succede è che se devo utilizzare svariati TB di librerie orchestrali il motore precaricherà in RAM una percentuale (attacco) iniziale di ciascun suono, lasciando il resto su disco. Quando arriva la richiesta del suono, il motore “pesca” entrambi sperando che la percentuale in RAM che arriva subito sia abbastanza da coprire quel che serve per sunare mentre aspetta il corpo disco. Questa stima diventa molto più difficile se ad esempio alcune librerie sono su un SSD interno, altre su SSD esterno Thunderbolt con una latenza maggiore e altre su HD esterno USB con latenza infinitamente maggiore…
Noi usando hackintosh con Logic, ad esempio siamo costretti ad usare vienna ensemble pro che controlla slave windows con librerie Eastwest perchè il motore Play non riconosce correttamente i dischi interni NVMe su MacOs impedendoci di ridurre il precaricamento in ram per i nostri template sotto i 128gb.
Insomma, questo vantaggio richiede un ottimo codice consapevole per esser sfruttato.
La conclusione è che in caso il vostro lavoro richieda l’uso di molte librerie come Kontakt il vantaggio economico e di comodità per Hackintosh è davvero infinito
Compatibilità, versatilità
I programmi nativi come Logic funzionano alla grande, ma la transizione per i vendor di terze parti è ovviamente più lenta. Il problema più fastidioso dell’usare un sistema non nativo, per quanto Rosetta 2 sembri davvero efficace, è che si tratta di un ulteriore elemento di incertezza e possibile errore in un lavoro che già costringe tutti a pensare molto alla macchina e i suoi bug. Per quanto si possa pensare lo stesso anche degli hack contro macchine originali Apple ovviamente, vi assicuro che sono davvero rari – e limitati alle porte del computer – i problemi lamentati dai nostri clienti che si rivelano veramente “dovuti all’essere hackintosh”.
Ovviamente poi c’è la necessità di aggiornare eventuali licenze e al fatto che un altro tipo di programma che ha molti problemi sono gli – ahem – attivatori.
Anche le migrazioni utente tendono a fallire molto più spesso – e in maniera più complessa da ripristinare – rispetto a quelle da intel ad intel. Su hackintosh attuali è possibile anche usare cloni di sistemi fino indietro a Mojave, mantenendo la compatibilità a 32it se proprio necessario.
La mia impressione è che per chi ha un parco di plugins installati dei quali sente la necessità ed è soddisfatto, il cambio sarebbe molto più traumatico. Allo stesso tempo, sono convinto – lo dico contro il mio interesse – che un occasione di riconsiderare una collezione di plugins e uscire dalla comfort zone non sia per forza una tragedia.
Il form factor e la costruzione
I nostri hackintosh fissi serie 10 esistono anche in versioni molto compatte, seppur non quanto un M1 Mini comunque “zainabili”.
A livello di portatile invece, l’Air stravince in autonomia (15 ore contro dalle 2 alle 4 dei nostri portatili) e qualità delle casse, vince in compattezza e su qualità generale seppur i Dell 5530 / XPS 9570 o lo Zbook Studio siano comunque di ottima fattura, anche nel trackpad con multi-gesture. Rimane però solo un 13 pollici, quindi un limite per chi invece cerca una macchina da trasportare e non ultraportatile; se iniziate a considerare il 16 Pro/Max, i prezzi diventano davvero difficili da giustificare se non usate per video.
Ci sono due grossi problemi nascosti nella macchina apple originale:
1 il costo dei ricambi: avete mai rotto uno schermo Retina? Il costo è poco inferiore – a volte uguale – al valore della macchina intera, se lo trovate – altrimenti dovrete andare per forza da Apple che farà il suo prezzo o potrebbe del tutto rifiutarsi. Tutti i componenti apple e la loro sostituzione hanno costi altissimi, e la cosa peggiore è che ci sono molti casi in cui si rompono praticamente da soli – questo ci porta al punto successivo,
2 la storia di difetti delle ultime generazioni di MBP che porta diffidenza sulla longevità/solidità anche dei recenti M1, che pur avendo molti meno problemi di surriscaldamento sono anche i primi realizzati interamente da Apple
A confronto invece i sistemi Hackintosh che realizziamo portatili sono tutti basati su piattaforme business con enorme disponibiltià di ricambi facilmente reperibili a prezzi risibili – schermi ad esempio intorno ai 70 euro – e i fissi ovviamente usando componenti standard sono riparabili immediatamente.
Questo è specialmente importante dato che tutti i mac hanno SSD saldati e legati al sistema di sicurezza quindi i dati non sono recuperabili se la scheda madre dovesse danneggiarsi e non esser riparabile – cosa molto probabile data l’architettura proprietaria.
Updates, assistenza e futuro
Molti acquirenti sono spaventati quando gli dico che, per quanto possano raccontarvi dei simpatici competitor (poi smentiti regolarmente nei fatti), aggiornare un Hackintosh anche vanilla opencore richiede intervento esperto per esser sicuri, sopratutto in caso di sistemi x99/299 e portatili e per salti di major release.
Penso sia un osservazione poco sensata perchè qualsiasi sistema di produzione viene mantenuto più possibile nella sua stabilità ed ogni aggiornamento si fa in ambiente staging – a prescindere che sia un Hack o un Mac o PC.
Questo ci porta ad un secondo punto: uno dei motivi principali per i quali le persone abbandonano apple è aver a che fare con la loro assistenza, che declina sempre qualsiasi responsabilità, anche quando di fronte a difetti di fabbrica riconosciuti da class action obbliga a lunghi tempi di riparazione con perdita dei dati.
Assemblando macchine per uso specifico audio abbiamo esperienza anche a livello degli specifici software e le varie interazioni, interveniamo anche quando poi si viene a scoprire che il problema è puramente SW perchè riscontrato anche da mac originali oppure è stato il topo a mangiare il cavo thunderbolt (giuro, ho scoperto io i morsi).
A livello di compatibilità con future versioni di OS, la promessa è stata fatta di mantenere supporto intel per 5 release a partire da BigSur. Dato che i nostri hack si basano sulle stesse cpu dei modelli 2020, questo dovrebbe garantire il supporto per tutte queste release, a meno che non si inserisca un ulteriore restrizione legata al chip t2 presente sui mac dal 2018, il che sposterebbe il support hackintosh massimo alla release 2023. Questo non toglie che raramente in ambito produzione si presenti la necessità di avere l’ultima versione del sistema, e che qualsiasi sarà il limite per Intel gli sviluppatori avranno tutto l’interesse a mantenere i propri prodotti retrocompatibili con quella specifica ultima release.
E in generale pensare al future-proof e comprare con l’idea che magari potrò usare una macchina più dell’altra – come qualcuno diceva delle x299 che usano AVX512 quando queste istruzioni sembrano invece destinate all’oblio informatico – lo trovo sopravvalutato.
Cerco sempre di avvisare i miei clienti che è molto meglio spendere il giusto ora, e poi cambiare macchina con i soldi risparmiati con un’altra di fascia medioalta che andrà il doppio, piuttosto che inseguire il top di gamma che costa il doppio e va il 12% in più.
Realisticamente l’obsolescienza HW arriverà prima di quella SW, e anche a quel punto potrà esser convertito a macchina windows.
Inoltre, per le caratteristiche intrinsiche dell’architettura SOC di M1, sarà probabilmente questo a vedere per primo l’obsolescenza quando i formati audio/video cambieranno e gli acceleratori dedicati diventeranno inutili.